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Mi sono laureato, e adesso…? Sicuramente questa è una domanda che tutti i neolaureati si pongono e a cui pochi sanno dare una risposta. La conclusione degli studi universitari è un momento certamente molto sospirato ma che può creare disorientamento e paura.
Terminare l'Università non significa solo concludere un percorso di studi ma anche lasciarsi alle spalle molte cose; chi studia infatti, organizza il proprio modo di lavorare ponendosi delle regole in modo arbitrario, gestendo un tempo altamente soggettivo, scandito dalle date degli esami ma che può essere sempre modificato in base alle esigenze del momento.
Le feste, gli amici, i gruppi studio, le ore piccole, le vacanze al risparmio, sono tutte cose che inevitabilmente tendono lentamente a modificarsi, lasciando spazio alle cene con i colleghi, ai meeting aziendali, alla sveglia puntata sulle sette, alle vacanze « pacchetto »!
Questi cambiamenti così radicali creano stati d'ansia, paure e tanta nostalgia per i bei tempi andati. Per difendersi da questo sbandamento, un meccanismo che spesso si innesca è il prolungamento di questa condizione da studente libero, giovane e diciamolo pure ….anche un po' immaturo! Ecco allora i tentativi spesso vani per restare dentro all'Università, cercando borse di studio, assegni di ricerca o qualsiasi altra via per non dover affrontare il «pesante mondo del lavoro », per poter continuare a tornare alle 4 del mattino a gestirsi autonomamente il tempo e a frequentare gli amici di sempre.
Ma c'è anche chi, noncurante di tutto, decide di fare il salto e sperimentare il mondo del lavoro: in questo caso il nostro neolaureato si troverà ad avere a che fare con curriculum vitae, lettere di presentazione, quotidiani, riviste specializzate, siti internet, fiere del lavoro e … chi più ne ha più ne metta!
Cercare lavoro è già di per sé un lavoro che richiede spirito d'iniziativa, organizzazione, precisione e rigore.
Spesso però tutte queste doti male si conciliano con lo stato d'animo di chi si ritrova all'improvviso a non avere più esami da preparare, lezioni da seguire, biblioteche da frequentare. Di chi insomma si vede all'improvviso espulso da quello che per gli ultimi anni è stato il suo "habitat naturale". Poco importa che l'espulsione sia stata accompagnata da riti propiziatori come la corona d'alloro, la foto col professore, il brindisi, la festa di laurea e il pranzo con i parenti. La storia si ripete sempre identica: il nostro neolaureato, una volta smaltita la sbornia e le indigestioni, si troverà ad affrontare una serie più o meno lunga di interrogativi, decisioni da prendere, scelte da fare.
Cercare un lavoro ci costringe a guardare in faccia la realtà e a trovare finalmente risposta alle solite vecchie domande che hanno accompagnato la nostra adolescenza: "chi sono", "cosa voglio", "da dove vengo" e…, naturalmente,"dove sto andando"!; ci costringe a mettere ordine nella nostra vita, a prendere delle decisioni e a fare delle scelte, ben consapevoli che ognuna di queste esclude automaticamente delle possibilità.