Come cambierà il mondo del lavoro con l’avvento dell’intelligenza artificiale? Se di AI (Artificial intelligence) si parla ormai sempre più spesso, è impossibile non chiedersi come cambieranno le professioni del futuro rispetto ad oggi, quali lavori spariranno e quali altri diventeranno invece fondamentali. In questo articolo esploreremo come l'AI sta influenzando il futuro del mondo del lavoro e quali nuove professionalità potrebbero emergere nel prossimo futuro.
Intelligenza artificiale: di cosa si tratta
L'intelligenza artificiale può essere definita come una tecnologia capace, mediante la programmazione di sistemi hardware e software, di dotare le macchine di alcune caratteristiche considerate tipicamente umane: si pensi ad esempio al ragionamento logico o alle percezioni visive, spazio-temporali e persino decisionali. Si tratta cioè, di una disciplina afferente al ramo dell’informatica, che mira a dotare i sistemi informatici di una forma di intelligenza che vada oltre la semplice capacità di calcolo o la conoscenza di dati astratti, bensì capace di simulare le capacità e il comportamento del pensiero umano.
Alla luce di questa premessa, risulta chiaro il potenziale dell’AI di trasformare il mondo del lavoro. Questa tecnologia può essere infatti utilizzata in una vasta gamma di settori consentendo di aumentare l'efficienza e la produttività, nonché di migliorare la qualità del lavoro portando all’implementazione di nuovi modelli di business.
L'automazione dei lavori di routine
Uno dei principali effetti dell'AI sul mondo lavoro è sicuramente l'automazione di alcune attività ripetitive e di routine. Ma non si tratta soltanto di automazione, l’AI potrebbe consentirci di anticipare le tendenze mediante capacità di previsione e personalizzazione. Ciò significa che alcune attività ad oggi svolte da esseri umani potrebbero venire affidate a robot o software intelligenti. Si pensi ad esempio ad attività inerenti il controllo qualità, il montaggio o l’assemblaggio di parti. Non solo, in futuro, potrebbero essere automatizzati anche lavori da ufficio in compiti come la gestione documentale, l’archiviazione o l'elaborazione delle fatture.
Se utilizzata nel modo giusto, l’AI potrebbe dunque liberarci dallo svolgimento dei compiti più banali e ripetitivi, regalandoci in cambio la possibilità di essere -forse- un po’ più creativi.
La creazione di nuovi lavori
Se il primo pensiero è la scomparsa di posti di lavoro, niente paura: sebbene alcune attività saranno automatizzate, l'AI creerà anche nuove professionalità. Ad esempio, aumenterà il bisogno di esperti in tecnologie di AI, come gli ingegneri o gli specialisti di machine learning. In ottica di sicurezza, protezione e funzionalità saranno necessarie nuove e sfaccettate competenze. Senza dimenticare che l’AI sta portando alla creazione di nuovi settori di lavoro legati alla robotica e alla realtà virtuale.
L'intelligenza artificiale dunque, non sostituirà completamente il lavoro umano, ma in moltissimi ambiti lo supporterà: potrebbe infatti essere sempre più utilizzata per aiutare i medici nelle indagini diagnostiche, i climatologi nelle capacità predittive o le aziende nelle indagini di mercato.
È chiaro quindi che saranno richieste nuove competenze per lavori che in passato non ne richiedevano. Ad esempio, un programmatore dovrà essere in grado di scrivere codici per l'AI, mentre un ingegnere potrebbe dover capire come sviluppare robot intelligenti.
L'intelligenza artificiale ha dunque il potenziale per trasformare il mondo del lavoro in modi che non possiamo ancora immaginare completamente. Sebbene l'automazione elimini alcune mansioni, l'AI è anche capace di creare interi settori di business. Sarà dunque necessario che i lavoratori si formino costantemente per acquisire e mantenere le competenze necessarie per lavorare con l'AI e sfruttare al meglio le opportunità di lavoro del futuro.
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