Preoccupati per il futuro e senza troppe aspettative di guadagno. Questo l’identikit degli universitari in Italia, tracciato dall’European Student Barometer 2011, uno studio del Trendence Institute, istituto europeo specializzato in ricerche di marketing, condotto su più di 300mila studenti delle facoltà di Economia e Ingegneria di circa mille atenei appartenenti a 23 paesi d’Europa.
Secondo la ricerca il 72,9% degli studenti italiani dell’area economica e il 72,4% di quella ingegneristica si dichiarano “preoccupati per il futuro lavoro e per la carriera professionale”, in rapporto a una media Ue rispettivamente del 55,8% e del 51,8%. Sono messi peggio di noi solo gli studenti greci (99,2% e 97,9%), portoghesi (85,3% e 84,3%) e spagnoli (83,7% e 81%). Al di sopra della media europea anche il Regno Unito, con valori del 60,4% e del 59,3%. I più ottimisti sono gli svizzeri, con percentuali del 27,6% per gli iscritti a economia e 23,3% per quelli di ingegneria, e gli universitari dei Paesi Bassi (27,7% e 23,4%).
Paure, a quanto pare, più che legittime: secondo gli ultimi dati Eurostat, relativi al mese di luglio, il nostro paese registra un tasso di disoccupazione giovanile del 27,6%, malgrado il leggero calo. Una percentuale inferiore solo a quella di Spagna, che con il 46,2% detiene il record europeo (come insegna la protesta di questa estate degli indignados) e Grecia (38,5%). In questo caso la grande preoccupazione è ovviamente legata alla gravissima crisi economica del paese. Un gradino più in basso rispetto all’Italia è il Regno Unito, con una percentuale di giovani senza lavoro del 20,4%, in aumento malgrado il leggero calo del valore complessivo della disoccupazione.
Gli studenti del Belpaese, come tanti altri colleghi europei, sentono la crisi e vedono un avvenire sempre meno roseo. Un pensiero, che, a quanto emerge, tocca proprio chi ha intrapreso un percorso di studi che “sulla carta” dovrebbe garantire maggiori opportunità occupazionali. Ed è senza dubbio questo uno dei dati più interessanti dell’analisi.
Gli universitari italiani non si fanno tante illusioni neanche sulle prospettive di guadagno: lo stipendio annuo atteso da un iscritto a economia è di 19.837 euro netti (circa 1.650 euro al mese), e di 20.864 euro (circa 1.700 mensili) per ingegneria. I paesi in cui si viaggia su livelli più alti in assoluto sono Svizzera (con 55.970 e 53.115 euro attesi) e quelli scandinavi, come Danimarca e Norvegia. La media europea è di 19.961 euro per economia e 25.251 euro per ingegneria.
Simili previsioni trovano un riscontro nella realtà? A quanto pare sì. Secondo i dati Istat del primo trimestre 2010, la retribuzione netta di un laureato under 30 al primo impiego supera di poco i mille euro, con valori lievemente oscillanti a seconda del tipo di occupazione. Al di là del settore lavorativo specifico, i nostri neolaureati guadagnano poco e neanche si aspettano uno stipendio alto o comunque adeguato alla propria qualifica professionale.
Chiara Del Priore
22 settembre 2011
Foto di Riccio