Quali sono le università più prestigiose? E in quali atenei si trovano le facoltà migliori? In vista del nuovo anno accademico, il Censis ha diffuso, insieme al quotidiano La Repubblica, la “Grande guida università 2011-2012”, che fotografa la situazione del mondo accademico italiano, segnalandone le eccellenze.
In vetta alla classifica degli atenei migliori si trovano le università di Bologna (mega atenei), Pavia (grandi atenei), Trento (medi atenei), Camerino (piccoli atenei) e il politecnico di Torino (politecnici). Sul podio dei corsi di laurea di maggior rilievo si segnalano, invece, per le facoltà scientifiche, medicina dell’università di Padova, ingegneria al politecnico di Milano, economia a Padova e farmacia a Trieste. Per quelle umanistiche, la facoltà di giurisprudenza dell’università di Siena, quella di lettere a Udine o sociologia alla statale di Milano.
In particolare, in tutte e cinque le categorie, c’è una forte presenza di atenei del nord e del centro Italia; per quanto riguarda i singoli corsi di laurea, ci sono alcune università che si segnalano per il fatto di primeggiare in vari ambiti: solo per fare un esempio, Udine spicca non solo per la facoltà di sociologia, ma anche per lingue, lettere e scienze della formazione.
Lo studio si basa su una metodologia ben precisa: le università sono state divise in 4 categorie - mega, grandi, medi, piccoli atenei – a seconda se hanno, rispettivamente, oltre 40mila iscritti, tra i 20 e i 40mila, tra i 10 e i 20mila o meno di 10mila. La quinta categoria è rappresentata dai politecnici. I punteggi che vanno a formare la media dei singoli atenei sono stati attribuiti tenendo conto di cinque indicatori: servizi (mense, alloggi, impianti sportivi…), borse di studio e altri contributi erogati, strutture universitarie (aule, biblioteche, laboratori…), Web e internazionalizzazione.
Un’analisi, quindi, a tutto tondo, che tiene conto sia del valore di un ateneo in relazione alle strutture, sia delle agevolazioni per gli studenti, un aspetto non di poco conto considerando i tanti ragazzi che decidono di fare l’università fuori casa.
Che ora hanno delle informazioni in più per poter fare la propria scelta in maniera ponderata. La guida, poi, è anche uno strumento per valutare la qualità complessiva del nostro sistema universitario e per permettere agli atenei di intervenire in modo da migliorare ulteriormente il livello dei servizi offerti.
Chiara Del Priore
10 agosto 2011
Foto di Raffaele Sergi