19 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 per permettere a cinque milioni di persone di beneficiare della borsa Erasmus. Questo, in sintesi, il programma “Erasmus for all” , proposto di recente dalla Commissione Europea e attualmente al vaglio del Consiglio e del Parlamento UE.
La proposta mira a incrementare l’attuale bilancio europeo destinato a istruzione e formazione del 70% per i sei anni dal 2014 in poi, al fine di incentivare i programmi di studio all’estero per gli studenti, consentire agli insegnanti di ottenere finanziamenti per svolgere attività di formazione nei paesi comunitari e a istituzioni e organizzazioni di realizzare iniziative comuni per lo scambio di esperienze e know-how. Nel video di presentazione del progetto Androulla Vassiliou, commissario responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù ha definito quello in istruzione e formazione il “migliore investimento che si possa fare per il futuro dell’Europa”.
“Erasmus for all” raggruppa i sette progetti oggi esistenti in ambito comunitario nel settore dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport:
- Programma di apprendimento (che comprende Erasmus, Leonardo, Comenius e Grundtvig),
- Gioventù in azione,
- Erasmus Mundus,
- Tempus,
- Alfa,
- Edulink
- programma di cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati.
Secondo le previsioni della Commissione, il progetto permetterebbe, in particolare, a 2,2 milioni di studenti di istruzione superiore di compiere parte del proprio percorso educativo e formativo all’estero (oggi 1,5 milioni), a 700mila giovani di partecipare a tirocini in imprese all’estero (nel programma attuale 660mila), a 330mila iscritti a master di ricevere garanzie su prestiti relativi al finanziamento delle proprie borse di studio all’estero e a 540mila studenti di partecipare ad attività di volontariato all’estero (rispetto ai 374mila odierni).
Anche gli insegnanti avranno ulteriori opportunità per accrescere la propria formazione in un contesto europeo: “Erasmus for all” prevede di passare dagli attuali 600mila coinvolti in attività all’estero a un milione; così come offre la possibilità a 115mila istituzioni e organizzazioni di settore di dare vita a iniziative relative alla condivisione di esperienze formative e a 4mila istituti di istruzione e imprese di creare “alleanze della conoscenza” e “alleanze di competenze settoriali” per incentivare l’occupabilità, l’innovazione e l’imprenditorialità.
Nel 2010, 560mila persone dei 27 paesi UE hanno ricevuto borse per studiare, formarsi o fare volontariato all’estero. Dal 2007 a oggi la media è stata di 400mila soggetti l’anno. I paesi con il numero di beneficiari più alto nell’ultimo anno sono stati Germania (78mila), Francia (63mila), Spagna (62mila 500) e Italia (49mila 500).
Chiara Del Priore
13 dicembre 2011
Foto di Huhezi