Stagisti tra le pillole tedesche. Bayer, colosso farmaceutico fondato in Germania nel 1863, oggi uno dei più importanti a livello mondiale e con sede centrale a Leverkusen, ha bisogno di laureati da formare e inserire nelle sue sedi italiane. Tutti i tirocini sono semestrali, si svolgono nelle sedi di Milano, Garbagnate Milanese (Mi) e Segrate (Mi) e richiedono un titolo di studio conseguito da meno di undici mesi.
«Il primo tirocinio che offriamo – spiegano dall’azienda – è nell’area IT infrastructure: possono candidarsi laureati in ingegneria, economia o informatica, con capacità comunicative, orientamento al cliente e buona lingua inglese». La seconda chance, stavolta nell’area Trade marketing, riguarda neolaureati in economia, preferibilmente con specializzazione in Marketing, inglese fluente, conoscenza di PowerPoint ed Excel e capacità analitiche.
Poi spazio, negli uffici della controllata Bayer Healthcare Manufacturing, società attiva nella produzione di farmaci in forma solida e semisolida, a stagisti nel dipartimento Health, safety and environment: per provare a proporsi servono laurea in scienze ambientali, conoscenza di inglese e pacchetto Office, doti organizzative e capacità di lavorare in team.
Il gruppo mette a disposizione dei giovani altre due chance: uno stage, nell’area Internal accounting, riservato a laureati in discipline economiche, con conoscenza di inglese, Excel e Power Point, e un secondo tirocinio per giovani interessati a lavorare nell’area Communications e ad affiancare i colleghi nella traduzione di documenti, partecipazione a riunioni e call conference e stesura di comunicati e redazionali. Tra i requisiti, laurea in relazioni pubbliche e conoscenza di Office.
«Gli stage che proponiamo in Italia e all’estero – concludono da Bayer – a meno che non si tratti di esperienze curricolari, sono sempre retribuiti e con possibilità di conferma a fine percorso».
Per candidarsi, cliccare sulla pagina dedicata alle posizioni aperte. Per saperne di più su Bayer, invece, c’è il sito web ufficiale.
Barbara Diani
29 settembre 2015
Foto: ufficio stampa Bayer