“Lo scenario di solito è questo: una laurea fresca in tasca, magari qualche corso di specializzazione, o addirittura un dottorato, e tanta voglia di cominciare la carriera. Si parte dal basso, per forza. E allora si dà la caccia allo stage in aziende prestigiose, multinazionali o startup che diventeranno il Google di domani. Si sostengono addirittura dei colloqui e dei test per essere scelti e quando finalmente arriva la buona notizia il sorriso è amaro. Perché si lavorerà, sì (tanto) e ci si faranno un sacco di contatti, ma spesso il salario mensile ammonterà a zero. E chi paga affitto, bollette, sopravvivenza ordinaria in città?”
È questa l’esperienza che molti neolaureati si trovano, volenti o nolenti, a vivere sulla propria giovane pelle. L’insoddisfazione economica, il grande impegno lavorativo richiesto e le pochissime tutele sono solo alcune delle avversità della vita del tirocinante medio. Ebbene, questo preoccupante scenario non sembra migliorare spostandosi in altri paesi cosiddetti sviluppati, europei e non.
Business Insider Italia, la versione Italiana del sito americano di riferimento per le news di tecnologia, finanza, mercati, business e management, ha raccolto dati da tutto il mondo per dirci dove gli stagisti vengono maggiormente sfruttati e, forse, rispondere all’annoso quesito: perché?