Tra i 15 e i 24 anni il taglio dei posti è stato del 10,8% mentre tra i 55 e i 64 anni l' occupazione è addirittura cresciuta. Se le percentuali non rendono abbastanza, allora parliamo di persone e allarghiamo un po' la fascia d'età: 485 mila giovani sotto i 34 anni hanno perduto il proprio posto di lavoro, mentre dai 35 anni in su si registra un incremento di 125mila occupati, concentrati essenzialmente sulle età prossime al pensionamento.
L'intento non è certo quello di fomentare una guerra tra generazioni, ma di rilevare ancora una volta un dato grave.
Il rapporto questa volta è del CNEL sul "Mercato del lavoro 2009-2010" da leggere integralmente qui.
"Di per sé è usuale - spiega il Rapporto- che nel corso delle fasi di crisi le opportunità si riducano in misura sensibile per i lavoratori all’ingresso nel mercato e i giovani in particolare risentono di maggiori difficoltà legate alla mancanza di esperienza. Nella fase attuale i giovani hanno anche risentito in misura particolare della crisi per la loro maggiore presenza relativa nei ettori dell’industria e delle costruzioni, oltre che per la maggiore diffusione fra di essi dei contratti a termine".
Raffaella Giuri
3 agosto 2010
Foto di Kewei Shang