- Nuove opportunità di lavoro, dunque. Google Italia sta crescendo?
Google è una realtà in forte crescita a livello internazione e l’Italia non è da meno, tanto che negli ultimi quattro anni la struttura ha quasi triplicato il numero di dipendenti.
A mio avviso questa crescita è anche una chiara testimonianza dell’attenzione che le aziende del nostro paese rivolgono ai servizi di Google e in particolare a quelli legati al mondo della comunicazione pubblicitaria, sia sul motore di ricerca, sia su YouTube.
La struttura italiana di Google si occupa di offrire servizi consulenziali a grandi inserzionisti che devono ideare e pianificare strategie di comunicazione online.
Ad oggi ricerchiamo oltre una ventina di nuovi profili da inserire all’interno di diverse funzioni: commerciale, marketing, enterprise.
Per chiunque fosse interessato, job descriptions e indicazioni dettagliate su come candidarsi sono disponibili online, sulla pagina italiana ufficiale delle offerte di lavoro.
- Se penso a Google come luogo di lavoro lo associo a immagini dinamiche, colorate, persino edulcorate. Si entra davvero in un mondo a parte?
In effetti Google mette a disposizione dei propri dipendenti un ambiente di lavoro molto confortevole, con zone ricreative, cibo gratis, palestra, sala massaggi e molto altro.
Molto dipende dagli spazi che si hanno a disposizione, ma senza dubbio ciascun ufficio, ampio e luminoso, cerca di riproporre nel migliore dei modi quella che è la filosofia aziendale.
In Google, i manager siedono assieme ai membri del loro team, a conferma di una struttura a gerarchie piatte. Lo stesso vale per gli strumenti di lavoro messi a disposizione dei dipendenti: computer, dispositivi mobili e di connettività. L’accesso e la fruibilità delle tecnologie in azienda non sono influenzate in alcun modo dal livello di seniority.
- Google ha portato alla diffusione di nuove professioni: specialisti della visibilità in rete, inserzionisti per annunci sponsorizzati online, web analytics manager. Il mercato è in espansione? Puoi darci qualche numero significativo del fenomeno in Italia?
Numerose analisi di mercato sottolineano come negli ultimi 10 anni il numero di utenti Internet in Italia sia triplicato, raggiungendo oggi quasi la metà della popolazione italiana.
Le ricerche su Google aumentano anno dopo anno, sottolineando una domanda di informazione che non cessa a diminuire. La necessità da parte di molte aziende italiane di intercettare tale domanda si traduce anche in nuove opportunità professionali.
Da tempo Google è impegnata in una serie di attività di educazione all’uso delle proprie piattaforme di search marketing e analisi web, nella speranza di incentivare così la creazione di un ecosistema Internet anche nel nostro paese.
- Leggende della rete narrano che i colloqui in Google siano caratterizzati, invece che dalle classiche domande focalizzate sugli obiettivi professionali o i punti di forza/debolezza, da questioni quali "Quante palline da golf possono essere caricate su uno scuolabus?" E "Spiega cos'è un database al tuo nipotini di 8 anni utilizzando tre frasi". Confermi o smentisci?
Il processo di selezione in Google ha un fine primario: identificare il candidato migliore per il ruolo e per l’azienda. Dopo un primo screening fatto da Londra a seguito dell’invio della domanda online, i partecipanti sono messi in contatto diretto con i membri dei team locali, figure che non sono specializzate nella selezione del personale ma che conoscono meglio di chiunque altro le caratteristiche necessarie per lavorare nella loro funzione. Ciascuno è libero di domandare quello che meglio crede al fine di mettere in luce le caratteristiche premianti per quel ruolo: doti analitiche, creative, capacità strategiche, di comunicazione.
In ogni caso, a me hanno fatto domande molto diverse ;-)
- Google è famosa negli Stati Uniti per lasciare al 20% del tempo di ogni dipendente uno spazio progettuale libero, dove sfogare la propria creatività. Da questo approccio sono nate idee poi sfociate in realtà come Google Maps. Questo accade anche in Italia?
È vero, molti dei progetti che hanno segnato l’evoluzione di Google sono nati in questo modo: Gmail, Google News, Street View. La regola del 20% serve a stimolare menti tecniche e creative a pensare sempre più in grande e trovare soluzioni a bisogni irrisolti. Solo in questo modo potremo continuare ad innovare come azienda tecnologica.
- Ho letto dell'aumento degli stipendi del 10% all'intero organico, pensato per (così asseriscono blogger e stampa specializzata) contrastare la fuga di cervelli verso piattaforme concorrenti, Facebook in primis. Anche in Italia sono arrivati gli aumenti? Come è vissuta la situazione dai dipendenti?
Per prassi non commentiamo informazioni legate ad aspetti economici e contrattuali dell’azienda, quello che posso ribadire è che Google ha da sempre a cuore il benessere dei propri dipendenti e lo fa con benefit non solo di tipo economico.
- “The Google Job Experiment” ha mostrato come attraverso un uso creativo e consapevole del web si riescano ad abbattere barriere spaziali e raggiungere opportunità di lavoro impensabili. Google crede nelle assunzioni e nell'autoimprenditorialità innescata dagli strumenti web 2.0, e quindi nel Personal Branding? Sono previsti progetti ed applicazioni a tema nel prossimo futuro?
Google cerca talenti, disruptive, creativi, persone che possano stimolare i processi di innovazione. Progetti come il 20% del time consuming dedicato alla creatività individuale o la prassi di testare internamente i prodotti in fase di sviluppo molto prima della loro diffusione sul mercato sono esempi dell’interesse che l’azienda nutre nei riguardi del singolo dipendente e del valore che questo può apportare, sia come driver di innovazione, sia come fonte di insight preziosi.
- Parlaci di te. Come sei diventato Corporate Communication Manager di Google Italia?
Ho sempre avuto una passione per Internet e per la tecnologia, ma non sono mai stato uno smanettone, anzi. Della tecnologia mi piace la velocità, il fatto che può renderti la vita più semplice. Questa prospettiva si è fatta particolarmente concreta qualche anno fa, quando mi trovavo all’estero per proseguire gli studi. L’opportunità di Google nacque allora.
Rientrato in Italia e maturate alcune esperienze lavorative in ambito marketing e comunicazione, scoprii che proprio Google ricercava personale per la struttura italiana di comunicazione. Non esitai un istante di più. Ci vollero qualche mese e numerosi colloqui, abbastanza da permettermi di conoscere meglio questa realtà e al contempo introdurmi a numerose persone con cui avrei lavorato, in Italia ma anche in Inghilterra e Stati Uniti.
Dopo una piccola ma sofferta attesa l’ok arrivò proprio dagli Stati Uniti, sotto la firma di Larry Page in persona. Era il novembre del 2006.
Allora mi stupii non poco di questa attenzione. Oggi so che i fondatori dedicano parte del loro tempo a conoscere le persone che si aggiungono al team, indipendentemente dal paese di destinazione o dalla funzione aziendale. Lo fanno attraverso i commenti e le note delle persone che partecipano ai colloqui con i candidati, e non mancano di dare il loro parere.
Giulio Xhaet
Foto 1 tratta da BusinessPeople.it
Foto 2 di Tamara Voninski
30 novembre 2010