L’ultima trovata in tema di reti professionali non arriva da Palo Alto ma dal Lago di Garda. Poco tempo fa, Olliver e Patrick Mayr, Luigi Faberi, Manuel Natale, Umberto Franchini e Michele Bertoli, un gruppo di amici e imprenditori turistici attivi nella zona di Brescia, hanno lanciato, con il supporto della Regione Lombardia, Jobberone, il primo social network per chi cerca lavoro creato in Italia.
Attualmente il network non è ancora accessibile, ma a breve sarà disponibile per utenti e imprese.
Definirlo un “LinkedIn tricolore” è improprio, perché Jobberone ha delle caratteristiche un po’ diverse rispetto al celebre professional network.
A partire dai soggetti a cui si rivolge: utenti e soprattutto piccole e medie realtà imprenditoriali, prevalenti nel nostro Paese, laddove LinkedIn guarda soprattutto a grandi aziende e multinazionali.
Ma non finisce qui: il social network professionale “made in Italy” è gratuito sia per chi cerca lavoro sia per chi pubblica annunci.
Nel primo caso, è sufficiente registrarsi, creare un profilo e caricare il proprio curriculum, dopodiché è possibile consultare le inserzioni, selezionandole sulla base della propria carriera universitaria e delle esperienze lavorative precedenti, oltre che della vicinanza rispetto all’area di residenza.
Neppure le aziende devono pagare per pubblicare annunci: Jobberone mira a essere per loro un canale di reclutamento a costo zero.
Altro elemento chiave del professional network è il costante aggiornamento: gli annunci di posizioni già chiuse saranno immediatamente eliminati, così da evitare agli utenti di perdere tempo inviando cv ad aziende che hanno ormai completato la ricerca. Vantaggio, questo, da non sottovalutare, se si pensa che spesso anche i più famosi motori di ricerca sul lavoro ripropongono inserzioni datate o non più valide da tempo.
Jobberone, pur avendo in comune con Facebook la creazione del profilo e di una propria rete di contatti, si differenzia anche dal social network di Zuckerberg, dal momento che la sua finalità è esclusivamente professionale.
È stata la necessità a portare alla nascita della prima rete professionale “made in Italy”: i fratelli Mayr, di origini altoatesine ma gestori di un albergo sul lago di Garda, erano alle prese con la ricerca di lavoratori stagionali per la propria struttura. Da qui l’idea di dare vita a Jobberone, con un investimento iniziale di 100mila euro. In futuro i fondatori sperano di riuscire a finanziare il portale attraverso inserzioni pubblicitarie.
Bisognerà aspettare di loggarsi per capirne il funzionamento e le sorti, ma, al momento, un’iniziativa nostrana in un mondo di social network “d’importazione” è senza dubbio da apprezzare.
Chiara Del Priore
2 febbraio 2012
Foto di jerebu