L'esperienza che stiamo per raccontarvi infonde ottimismo e un pizzico di entusiasmo. Nell'Italia lavorativa dei giovani non c'è posto solo per la crisi e dati sconfortanti.
Questa è la storia di Marco, che è riuscito a veicolare la passione per il web semantico, il cosiddetto web 3.0, in un'avventura imprenditoriale tutt'ora in corso.
Tutto è cominciato qualche anno fa durante un Job Meeting..
- Ciao Marco. Com'è andata al Job Meeting?
La manifestazione si è rivelata un'occasione importante per un primo vero inserimento nel mondo delle aziende. Ho partecipato su consiglio di un'amica, sia alle sessioni interattive che visitando gli stand. Oltre alle banche, assicurazioni e le aziende farmaceutiche ho trovato anche quello di cui andavo veramente in cerca: un'azienda qualificata nel campo dell'ICT, di ampio respiro internazionale. Dopo avere lasciato il mio CV ad HP ed ottenuta una panoramica delle posizioni disponibili, sono stato richiamato per una serie di colloqui, al termine dei quali mi sono qualificato idoneo all'inserimento.
- Quali sono stati gli sviluppi successivi?
Nei quasi due anni successivi in HP ho occupato varie posizioni, sia di tipo maggiormente tecnico, sia rivolte alla vendita su vari mercati, fino ad occupare una posizione chiave nella gestione dei clienti Globali in EMEA, lavorando in stretta sinergia con le varie organizzazioni interne tanto quanto con i colleghi all'estero, e infine con le mie controparti all'estero e in Italia lato cliente. Fortunatamente, HP è un'azienda che investe molto in formazione, sia di tipo tecnico che organizzativo e del processo di vendita: si è rivelata un'ottima scuola anche nell'organizzazione del mio tempo. La ritengo tutt'ora un'esperienza lavorativa davvero importante, non solo sul CV (fa sempre una buona impressione avere un "brand" universalmente riconosciuto), ma anche personalmente e professionalmente, dato che ho imparato a muovere i primi passi all'interno di una grande organizzazione e a ottimizzare alcune logiche da studente acquisendo mentalità e attitudini più mature, professionalmente più efficaci.
- Cosa ti ha convinto a raggiungere Milano da Torino per una job fair?
Mi ero già trasferito a Milano da circa un anno, dove avevo seguito un corso di Master. Ho scelto di andare a Milano per la sua vitalità, le maggiori prospettive lavorative e per fare un'esperienza di vita in una città nuova.
- Ti sei focalizzato su poche aziende specifiche o hai lasciato curriculum "a pioggia?"
Avevo le idee abbastanza chiare: ero deciso ad entrare in realtà qualificate nel campo dell'IT. Ho dunque partecipato agli incontri, ma ho lasciato i Curriculum Vitae alle poche aziende che davvero mi interessavano e con cui c'è stato un maggiore interesse reciproco direttamente agli stand.
- Qual è stata la motivazione che ti ha spinto a lasciare il posto di lavoro in azienda a favore di una start-up?
È stata una concomitanza di fattori, non ultimo il "terremoto organizzativo" durante la fusione con un'altra azienda. Ho colto l'occasione per tentare una strada nuova: se l'innovazione e la buona reputazione aziendale mi avevano portato in HP, una piccola azienda mi avrebbe probabilmente permesso una maggiore crescita ed autonomia. In realtà, l'azienda era già nata da qualche tempo, ma con la mia esperienza in HP ho potuto ultimare la transazione da startup ad azienda matura.
- Raccontaci della tua avventura imprenditoriale: come è nata, come si sta sviluppando, quali risultati ha ottenuto e spera di ottenere.
L'azienda IntelliSemantic è nata da un mio familiare nel 2004, quando di applicazioni semantiche si parlava ancora poco. Nel 2006, quando ha partecipato alla Semantic Technology Conference a San Jose, era l'unica azienda italiana. Il nostro background si sente vicino a quello di aziende innovative nel campo della ricerca ICT come CSELT/Loquendo e dalla stessa HP. L'ambizione di fondo è creare e sostenere nel nostro tessuto nazionale l'elaborazione semantica delle informazioni.
Intellisemantic si sta qualificando, proprio come speravamo, nonostante in Italia le condizioni non siano quelle ideali. L'obiettivo è continuare a crescere in quest'ambito e ampliare in modo incrementale le nostre capacità non solo di sviluppo, ma anche di ricerca.
Giulio Xhaet