Michele Parmeggiani, studente ventiquattrenne del Politecnico di Milano sta per realizzare un suo sogno: far parte del team ricerca e sviluppo di Renault F1. E' infatti il vincitore della competizione internazionale Altran Engineering Academy 2010.
Il premio? Uno stage di sei mesi a Enstone con un rimborso di 6.500 sterline, alloggio a Oxford, compreso auto aziendale e carburante.
L'idea vincente che ha avuto la meglio sui concorrenti si intitola “Reduction of pitch vibrations using Input Sharing method” ossia la riduzione delle oscillazioni di beccheggio indotte in una vettura di Formula 1 al passaggio sui cordoli o su altre asperità della pista. Tipico esempio di cross fertilisation, nel senso che prende spunto da un altro settore di applicazione, quello dei voli spaziali e in particolare da una tecnica (l’Input Sharing) utilizzata per controllare il braccio robotico dello Shuttle. Consiste essenzialmente nel fornire un impulso che genera un'oscillazione in controfase a quella di beccheggio.
Qual è il punto di forza del progetto che hai presentato?
E’ un’idea semplice che non stravolge la vettura e non richiede grossi investimenti di risorse. Ho adattato una tecnica, l’Input Shaping, che si basa su un concetto elementare per risolvere un problema cronico nelle vetture di Formula 1: il beccheggio all’asse anteriore.
Quali argomenti hai usato per convincere la giuria internazionale dell’efficacia del tuo progetto?
Ho cercato di essere chiaro e conciso. Ho esposto il problema enfatizzando le conseguenze sulla vettura. Mi sono poi appoggiato ad un’efficace - ma purtroppo ormai vietata - soluzione usata da Renault nel 2005 e infine ho proposto la mia idea, spiegando anche come attuarla con i mezzi e il tempo a disposizione.
La giuria internazionale ti ha dato filo da torcere? Come ti sei destreggiato fra le critiche che hanno mosso al tuo progetto?
Assolutamente sì! A me e a tutti gli altri finalisti. Sono rimasto veramente impressionato soprattutto dalla rapidità con cui la giuria riusciva a capire i progetti proposti e li analizzava criticamente per trovare i punti deboli. Robert Tuluie ha messo in evidenza un problema legato ad un aspetto costruttivo della vettura che potrebbe creare qualche problema alla mia idea, ma penso sia necessaria un’analisi più approfondita per avere un riscontro oggettivo.
Quali sono i momenti di questa esperienza che ricordi con più simpatia?
Durante le pause e il pranzo ho avuto modo di parlare molto con Robert Tuluie, Alfonso Martinez e Saeed Kazim (Senior Consultant Altran presso Renault F1 Team di Enstone) dei temi più disparati e ci hanno fatto divertire raccontandoci aneddoti sui piloti. La stessa cordialità l’ho ritrovata nel personale della fabbrica durante la nostra visita. Erano tutti molto lieti di soddisfare la nostra curiosità e non esitavano a fornirci nozioni, anche molto dettagliate.
Quali aspettative nutri rispetto al periodo di stage che ti attende?
Sono eccitato e spaventato allo stesso tempo. Non posso negare che la mia vita cambierà profondamente, ma sono sicuro di essere pronto ad imbarcarmi in questa nuova avventura. In definitiva, è ciò che ho sempre desiderato: un sogno che si avvera! Ho avuto la fortuna di visitare il luogo in cui dovrò dare il meglio di me per sei mesi e ho trovato un clima molto aperto, una perla rara nel mondo della Formula 1 in cui la segretezza domina.
Mi aspetto di essere messo alla prova tutti i giorni e di lavorare duro, ma anche di imparare moltissimo e di poter dare libero sfogo alla mia passione per questo mondo. Tutto ciò permetterà di accrescere considerevolmente il mio bagaglio professionale per essere poi pronto ad affrontare ancora altre eccitanti sfide che mi si porranno davanti.
In che modo ti ha supportato Altran Italia nella fase di preparazione alla selezione internazionale?
Il sostegno di Altran Italia è stato fondamentale per affrontare la finale di Enstone. Vorrei ringraziare di cuore Emanuele De Filippis (Consultant di Altran Italia e tutor di Michele Parmigiani, ndr) per il supporto tecnico e “umano”. I suoi consigli sulla presentazione e le varie simulazioni del discorso si sono rivelati fondamentali per il mio successo durante la selezione internazionale. In Altran Italia ho trovato un clima cordiale da parte di tutte le persone con cui sono entrato in contatto, indipendentemente dal loro coinvolgimento nel concorso AEA.
In che cosa ti stai laureando?
Ingegneria meccanica con specializzazione in meccatronica e robotica. Ho scelto di fare una tesi dedicata alla realizzazione di una protesi attiva per arto superiore comandata mediante una piattaforma inerziale, una sorta di piccolo sensore, posta sul capo dell’utilizzatore. Sto ultimando il prototipo e spero, a breve, di prendere contatti con una ASL per i testi clinici dell’arto e dell’ambiente di realtà virtuale che è stato sviluppato in Dipartimento finalizzato al training del paziente.
Ti eri già misurato con il mercato del lavoro nel settore ingegneristico?
A partire dal 2002, per varie estati ho lavorato per un’azienda metalmeccanica, percorrendo varie tappe: da operaio semplice a specializzato addetto a lavorazioni meccaniche e test di delibera finale. Successivamente sono passato in ufficio tecnico occupandomi anche di progettazione e di cicli di lavorazioni meccaniche. In seguito ho svolto uno stage di tre mesi presso il parco scientifico tecnologico di Brembo “Kilometro Rosso” a Stezzano, in provincia di Bergamo, occupandomi dell’analisi modale su impianti frenanti e dove ho avuto modo di conoscere da vicino la professione dell’ingegnere di Ricerca e Sviluppo in una delle strutture più tecnologicamente avanzate del paese.
Raffaella Giuri
20 luglio 2010