Punta tutto sull’imprenditoria femminile l’iniziativa Vasi Comunicanti, che assegna una dotazione di 50mila euro per finanziare progetti di nuove imprese di donne disoccupate o inoccupate (che non hanno, cioè mai svolto attività lavorativa) o sostenere aziende già avviate a partire dal 31 gennaio 2011.
Scade il prossimo 13 maggio il bando per partecipare al progetto, che rientra nell’ambito del POR (Programma Operativo Regionale) 2007-2013 del Lazio. Requisito indispensabile per poter usufruire dei finanziamenti è che le ditte abbiano sede legale e operativa in uno dei Comuni del territorio regionale, elencati nell’avviso. Non si tratta, in realtà, di una novità assoluta: lo scorso 16 marzo si sono chiusi i termini del primo bando, destinato sempre a piccole e medie imprese femminili, che ha stanziato la somma di circa 100mila euro. Il nuovo avviso mette ora a disposizione, sotto forma di contributi a fondo perduto, 50mila euro a sostegno di progetti di importo compreso tra i 5mila e i 25mila euro, a copertura del 70% delle spese sostenute.
Per presentare domanda, primo step è la compilazione di un formulario online, che esponga la propria idea di impresa: nel documento, contenuto nell’area riservata alla modulistica del sito, vanno specificate una serie di informazioni, tra cui la descrizione del progetto, i tempi di realizzazione e gli investimenti proposti. Il formulario deve essere stampato e consegnato in un plico da inviare via posta alla sede della società capofila del progetto, Business Value (l’indirizzo è specificato nel bando), insieme ai cv dei componenti dell’impresa e al preventivo relativo alle voci di spesa e agli investimenti previsti. La valutazione delle richieste sarà fatta da una commissione dedicata, formata da professionisti nel settore della creazione di impresa. Il giudizio terrà conto del rispetto dei criteri formali e, ovviamente, della qualità dei singoli progetti, stabilita in base a parametri fissati dal bando. Dopo l’esame di tutte le candidature, la commissione pubblicherà una graduatoria con l’elenco dei beneficiari, dei progetti idonei sulla base dei requisiti richiesti, ma non finanziabili, e di quelli che non risultano, invece, in possesso delle caratteristiche necessarie.
Ripartire dalle donne sembra essere una priorità per le regioni, come per il Governo. Quella femminile è una delle categorie più penalizzate dalla disoccupazione: secondo l’Istat, nel quarto trimestre 2011 le donne senza occupazione sono state 902mila. La riforma Fornero mira ad avvantaggiare le imprese che assumono lavoratrici; la regione Lazio sostiene, invece, chi si mette in proprio, scegliendo l’imprenditoria.
Chiara Del Priore
8 maggio 2012
Foto di Alepouda