I nostri neolaureati sono ormai multinazionali

L’azienda dei sogni resta Eni, seguita da Ferrero, che rispetto al 2013 guadagna addirittura 6 posizioni. La terza piazza se la aggiudica Ferrovie dello Stato, seguita da Bnl Gruppo Bnp Paribas e dal colosso del web, Google. Sono queste le prime cinque aziende in cui i giovani laureati italiani vorrebbero andare a lavorare, come risultano dalla classifica del Best Employer of Choice 2014. Al sesto posto ci sono, a pari merito, Apple e Banca d’Italia, al settimo Bosch; ottava piazza per Ferrari e Mondadori, mentre Bayer ed Enel si dividono la nona posizione. Chiude la top ten Angelini.

La classifica è il frutto della dodicesima edizione della survey realizzata annualmente da Cesop Communication su un campione statisticamente rappresentativo di 2.500 neolaureati in cerca di lavoro, età media 26 anni.

La ricerca offre, oltre alla tradizionale classifica delle aziende che attirano di più i laureati di casa nostra, indicazioni importanti sul popolo dei giovani che si affacciano al mercato del lavoro. A cominciare dalla percentuale di quanti sono pronti a firmare un contratto anche a tempo determinato, che sfiora il 98%. Anche i laureati più brillanti e magari già con esperienze alle spalle, hanno accettato l’idea del lavoro a termine. Industriale, manifatturiero e trasporti sono invece i settori cui sono interessati quasi il 20% dei giovani del campione, mentre media e comunicazione si avvicinano al 18%. Ampiamente sopra al 10% anche consulenza e revisione aziendale, che conquistano il 16% delle preferenze.

Molto interessante la risposta alla domanda “Cosa stai cercando in questo momento?”: più di un neolaureato su tre – per la precisione, il 35% – vuole un lavoro in una multinazionale, un dato che lo scorso anno si fermava al 30%. Un posto in una grande azienda italiana lo cerca invece meno di un giovane su quattro (24,5%), con una perdita di appeal rispetto al 2013 di due punti.

«Il dato relativo alle multinazionali è molto significativo – spiega Giuseppe Caliccia, direttore della ricerca e membro Esomar – ed è documentato dal fatto che oltre ad Eni, che si conferma in pole position, nelle prime posizioni ci sono anche il gruppo Bnp Paribs, Google e Ferrero, che pur essendo un’eccellenza italiana è un’azienda che produce e vende moltissimo anche all’estero».

Un primo segnale di speranza, in un paese in cui la disoccupazione giovanile è al 42%, arriva dal capitolo esperienze. Se infatti ancora un quarto dei nostri laureati non ha fatto nessuna esperienza di lavoro (25%, contro il 28% dello scorso anno), una buona metà ha già qualche stage o collaborazione alle spalle, anche se conclusi, mentre il 23% ha un rapporto di lavoro ancora in corso (nel 2013 erano meno del 20%).

Nota metodologica: le aziende sottoposte alla valutazione dei ragazzi sono 154. I questionari sono stati somministrati negli 8 Jobmeeting organizzati da Cesop Communication in Italia tra aprile e dicembre 2013. Il campione – statisticamente rappresentativo e stratificato per sesso, area geografica di provenienza e area di studio – è composto da 2.500 neolaureati la cui età media è 26 anni. Errore standard, 2%, intervallo di fiducia, 95%.


Milano, 10 febbraio 2014

Foto: Eni website

 

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