Fabiana ha organizzato e promuove le sue attività online in modo tanto strutturato quanto originale. E non si dimentica il profilo cartaceo, che però integra al suo personale codice quarkode.
Claudio è l’inventore di un tanto semplice quanto brillante Facebook-CV, con annesso libretto d’istruzioni Fai-da-te integrato sul proprio portale.
Scopriamo quali opportunità abbia loro portato l'utilizzo personal branding oriented degli strumenti web 2.0
- Ciao, come ti chiami?
"Fabiana Lotito."
"Claudio Nader."
- Che cos'è per te un curriculum vitae?
F.L. "Una voce riconosciuta che illustra il mio spirito e le mie capacità."
C.N. "Un curriculum vitae è un riassunto. Con tutti i pro e i contro."
- Riassumi il tuo cv in uno slogan
F.L. "Quello che faccio non è lavoro. È passione."
C.N. "So fare quello che so fare."
- Il cv cartaceo è ancora utile, o è da.. cestinare?
F.L. "Come ogni media nessuno è inutile, sono strumenti che vanno integrati sapientemente."
C.N. "Il cartaceo è sicuramente utile in alcuni settori, non per forza operanti online, dove un Pdf verrebbe comunque stampato in azienda. Nell'ambito in cui mi muovo io (comunicazione e new media, ndr) forse può essere poco utile o inutile, perché i tuoi potenziali datori di lavoro hanno archivi, contatti e documenti online e un documento cartaceo potrebbe non avere neanche uno spazio per sé in ufficio."
- Gli headhunter e i responsabili aziendali sempre più spesso cercano informazioni sui candidati nella rete, cosa ne pensi?
F.L. "Che si riveli un’opportunità anche per i candidati, per far emergere la propria unicità e il proprio stile."
C.N. "Credo sia un'ottima abitudine e una cosa inevitabile. La nostra vita non è più così indipendente dal web, e d'altra parte anche un candidato cerca, online, info sulle aziende a cui si propone."
- Bisogna mantenere lo stesso profilo su un personal social network come Facebook e un professional network come LinkedIn?
F.L. "La coerenza e la complementarietà dei profili sono fondamentali, per non disorientare gli utenti e arricchire la propria immagine online. Ogni profilo dovrebbe quindi sapersi adattare allo strumento usato, sfruttandone le differenti peculiarità."
C.N. "Assolutamente no. Il rischio sarebbe di avere tanti account in tanti social media, che cercano di ottenere Lo stesso risultato. Penso sia poco ordinato e utile perchè ogni cosa va usata nel modo in cui può servire. A parte utilizzi non convenzionali una tantum, ovviamente ;-) "
- Immaginiamo che in città 2 cortei stiano manifestando: uno per maggiore libertà di espressione online, l'altro per maggiore tutela della privacy. Tu a quale ti uniresti?
F.L. "Quello della libertà di espressione. È essenziale avere canali in cui poter far sentire la propria voce. La privacy, invece, la vedo come una variabile dipendente, basta fare attenzione a cosa pubblichi."
C.N. "Seguo la libertà di espressione, senza dubbio."
- La tua proattività online ha portato a soddisfazioni e risultati concreti?
F.L. "Sì, entrambi. È soddisfacente ricevere ottimi feedback sul proprio profilo professionale, emerso dall’abilità di saperlo comunicare online, e si rivela un’ottima possibilità di costruire un network di persone che credono nelle stesse passioni e interessate a ciò che fai."
C.N. "Oltre all'aver conosciuto persone nuove, grazie all'azione su Facebook ho trovato un'agenzia con la quale comincerò a lavorare. La cosa particolare è che questa agenzia è a Milano, quindi da espatriato tornerò in Italia per lavoro. Incredibile, per me. Ma, devo dire, è un ottimo risultato."
- I critici affermano che il web 2.0 riduca i discorsi in frammenti e la profondità in superficialità. Cosa ne pensi? E' vero anche per un "CV 2.0"?
F.L. "Credo che sul web 2.0 i discorsi siano più diretti, perché i tempi sono istantanei, e senza giri di parole si va subito al nocciolo della questione. La velocità sta anche nel passare da un argomento a un altro, gestendo contemporaneamente un tema “superficiale” su Facebook e uno “profondo” su Linkedin.
Dalla mia attuale esperienza devo dire che dal cv 2.0 ha trovato feedback online meno prolissi e liberi dalle convenzioni di quelli offline."
C.N. "Un Cv cartaceo è una cosa superficiale. Per il resto, non credo proprio che i discorsi diventino superficiali, anzi si arricchiscono sempre più di nuove forme della scrittura e della lettura che svelano molti più livelli di profondità o leggerezza di quanto si sapesse prima."
- Come vedi il futuro dei curriculum vitae, da qui a 20 anni?
F.L. "A breve termini si può immaginare che il cv cartaceo per una crisi di materia prima, verrà riconvertito online, come si può vedere sta già avvenendo, per gli altri contenuti su carta come: i giornali e i libri.
Nel lungo termine di un ventennio è un periodo così vasto che è impossibile conoscere le tecnologie che ci saranno, in fondo 20 anni fa Mark Zuckerberg pensava ancora alle figurine!"
C.N. "A parte i cambiamenti che potremmo definire «fisici» credo che lo strumento Cv non subirà grandi modificazioni, così come non le ha subite negli ultimi 20 anni. Del resto, è un format così ben riuscito per il proprio scopo che difficilmente può cambiare in maniera profonda."
.. E per chi volesse approfondire il discorso con i diretti interessati, ecco dove trovare tutti i loro luoghi di relazione in rete:
Il personal site di Claudio Nader
Il personal site di Fabiana Lotito
Giulio Xhaet
14 Marzo 2011
Foto 1 di sergio m. mahugo
Immagine 1 tratta dal profilo About Me di Fabiana Lotito
Immagine 2 tratta dal profilo Facebook CV di Claudio Nader