Sono aperte fino al 30 giugno le selezioni per accedere al programma “Giovani professionisti” della Banca Mondiale. Ma attenzione, le porte della sede centrale di Washington, Usa, si apriranno solo a quanti riusciranno a rispettare i rigidi criteri fissati da un’organizzazione internazionale che ogni anno riceve circa diecimila candidature per appena 30 posizioni.
Requisiti minimi, una laurea magistrale o un master in economia, finanza, scienze della formazione, medicina, ingegneria, architettura e scienze naturali; conoscenza fluente dell’inglese scritto e parlato; rilevante curriculum accademico ed esperienza di almeno tre anni in contesti internazionali o strettamente collegati allo sviluppo internazionale. Non saranno prese in considerazione le candidature di quanti abbiano sostenuto studi giuridici, informatici, linguistici o legati al marketing e alle risorse umane. Rappresenta invece un requisito preferenziale la conoscenza di una delle lingue di lavoro della Banca Mondiale (arabo, cinese, francese, portoghese, russo e spagnolo).
Se si rientra pienamente nei parametri fissati, perché non provarci? Per farlo è sufficiente registrarsi al sito, compilare l’application form e caricare il CV, il certificato di laurea, un abstract della tesi e un elaborato di non più di mille parole in cui si descriva il ruolo della Banca Mondiale nell’economia mondiale e in che modo il proprio contributo possa sostenere le sue iniziative. Ogni candidato è libero di sviluppare la traccia concentrandosi su Paesi o aree di cui abbia una precisa conoscenza.
A coloro che saranno selezionati sarà offerto un contratto a tempo determinato la cui durata può variare da uno a cinque anni. All’interno del bando non è specificato l’ammontare del salario, si fa solo riferimento al fatto che il compenso sarà direttamente proporzionato all’esperienza. A tutti i “giovani professionisti” sarà garantita un’assicurazione sanitaria estendibile anche al partner e ai familiari portati con sé.
Chiara Del Priore
4 maggio 2015
Foto: Google immagini (creative commons)